Ultimamente ci sto pensando molto su questa parola, icona di stile. Ci penso perché la vedo dappertutto: nei blog, nelle riviste, in tv. Tutti ormai sono icone di stile, da Belén a Chiara Ferragni. Le attrici di Hollywood, le cantanti, le blogger. Chiunque riesca a superare la dura sfida di apparire sulle pagine di Tu Style non é solo una celebritá - no, é addirittura un'icona. Basta avere uno stylist e una carta di credito per aggiudicarsi uno status che nei bei vecchi tempi era riservato a personaggi come Diana Vreeland, Audrey Hepburn ed Edie Sedgwick.
Qual'é il significato che oggi viene attribuito alla parola icona? Come si diventa icone di stile? Negli anni 20, Coco Chanel ha rivoluzionato il mondo dell'abbigliamento femminile vestendo la donna in pantaloni, tailleur e bijoux finti. Ha colto una tendenza, fiutato l'arrivo di una nuova epoca e creato una moda che vive tutt'oggi. Negli anni 50-60, Audrey Hepburn ha ispirato donne di tutto il mondo abbinando un tubino nero con le ballerine, un filo di perle e un enorme paio di occhiali da sole per un look da diva-dalla-porta-accanto. Negli anni 70 e 80, Vivienne Westwood ha fatto incontrare il punk e l'haute couture. Queste donne hanno creato stili, fondato mode, fatto nascere delle tendenze. Si puó dire che le blogger, le attrici o le showgirl di oggi facciano lo stesso? Un'icona di stile é qualcuno che innova, rivoluziona, crea. Non qualcuno che paga uno stylist per trovare l'abito piú costoso possibile. E ribadisco: non si tratta affatto dell'aspetto fisico. Gambe chilometriche e un chirurgo estetico nella rubrica del cellulare non fanno certo un'icona di stile.
Io trovo inutile anche dire che "oggi non ci sono vere icone di stile". Ci sono, eccome se ci sono, peccato che non sono quelle che vediamo sotto i riflettori. "Icona" é una parola forte, di peso. Non é adatta a una ventenne. Soprattutto non a una che viene sponsorizzata da un determinato marchio (nel caso di Emma Watson, Burberry - e sí, chiaro che sono invidiosa!) per incarnare lo stile che il marchio vuole fare passare. Oggi, le icone di stile vere sono ancora meno - ma ci sono. Le grandi stiliste con una visione tutta loro, come Stella McCartney (che rimane fedele ai suoi principi evitando nelle sue collezioni ogni materiale di orgine animale - ecco perché la amo) e fashion editor innovative come Katie Grand e Kate Lanphear. Persone che conoscono la moda, che creano stili. Non figlie di papá con la ricrescita e una It Bag regalata. Scegliamo bene le nostre ispirazioni. Dopotutto, é da lí che nascono i sogni.
I have always adored ELLE UK, but when they chose to give their annual Style Icon Award to Emma Watson, I was somewhat confused.
Lately I've been thinking a lot about that word, style icon, mainly because it just keeps popping up everywhere - online, in magazines, in TV. Everyone's a style icon, from Bryanboy to the last Kardashian standing. Hollywood starlets, singers, bloggers, socialites (this last word is basically a fancy word for "unemployed", right?). They're no longer just celebrities - no, everyone and their dog is quickly acquiring the status of icon, a word that in the good ol' days was reserved for greats such as Diana Vreeland, Edie Sedgwick and Audrey Hepburn.
What do we actually mean by style icon today? What does it take to become one? In the 20s, Coco Chanel revolutioned women's apparel by dressing the ladies in pantsuits and fake jewellery. In the 50 and 60s, Audrey Hepburn inspired women around the world to slip into a LBD paired with ballet flats, a string of pearls and huge sunglasses. In the 70s and 80s, Vivienne Westwood married punk and haute couture. Those women created styles, started trends, reinvented fashion. Can we truly say that bloggers or famous people's daughters do the same thing today? A style icon is someone who creates something new, not someone who pays a stylist to find the most expensive dress out there. "Icon" is a big word - one that shouldn't be associated with a 20-year-old who's paid to be the face of a brand (in Emma's case, Burberry - and yes, of course I'm envious!) and dress in a way that the brand dictates. And let me just be clear on one thing: this is least of all about physical appearances. Mile-long legs and a plastic surgeon on speed dial do not an icon make.
On the other hand, I find it wrong to say that "today there are no style icons". Of course there are. They are the great designers with their own vision, such as Stella McCartney (who stays true to her beliefs by refusing to use leather or fur in her collections - how I love her) and amazing fashion editors such as Katie Grand and Kate Lanphear. People that are passionate about fashion, that know about style. Not daddy's little bleach-blonde girls flaunting It Bags "sent" to them by clueless fashion houses. Let's choose our inspirations wisely, ladies, because after all, they are the beginning of our dreams.
Images: stilikon.nu, veckorevyn.se, theswedishgirl.blogspot.com, bosselina.blogg.se, lisen.chic.se, seraphicpress.com, bollyhoodbarbie.files.wordpress.com, catwalkqueen.tv, babymelody.blogg.se, citizencouture.com
you're right, I think that style is not so related to fashion, this comes after...I mean style is having personality in what you do, not wearing designers' clothes from top to toe...I can't break down style from personality and mind.
ReplyDeleteThe clothes come after...
so many great style icons here! I'm in love with Brigitte Bardot for the moment :)
ReplyDeletexxxx
lifeisroyalty.blogspot.com
fantastico post,anch'io credo che ci sia un abuso del termine.
ReplyDeleteNon sapevo che Stella evitasse nelle collezioni ogni materiale di origine animale,un motivo in più per stimarla davvero.
Non so di dove sei ma a Milano il cinque marzo ci sarà1 corteo contro greenhill baci
My dear, this is one of my favorite entries you have written thus far. I absolutely agree with you and these women you have posted are/were the real deal..Preach on sista!
ReplyDeleteBellissime parole...
ReplyDelete