Auto-Irony Gone Bad

Sto leggendo il libro È il giorno del giudizio e non ho niente da mettermi di Laurie Notaro.

Non so se consigliarvelo.

Se, come la protagonista-nonché-autrice, siete dei personaggi insicuri a cui piace auto-commiserarsi all'infinito solo per sentirvi dire che ANDATE BENE COSÌ COME SIETE, allora sí, questo libro fa per voi. Vi ci riconoscerete, riderete e lo finirete molto piú velocemente di me.

Peró se, come me, siete stufi di gente che si lamenta e basta, allora dopo tre pagine la protagonista del libro, nonché la sua autrice, inizierá a starvi pesantemente antipatica. E lo dico io, che di autoironia ci vivo. Riconoscere i propri difetti e riderci su, certo, perché no? Ma passare 200-e-passa pagine a piangersi addosso diventa stancante in fretta.

Per farla breve, questa Laurie incontra l'uomo della sua vita. Ha avuto la (s)fortuna di imbattersi in un Bravo Ragazzo (specie in via d'estizione: ne ho uno a casa e sono molto particolari e richiedono molta attenzione e pazienza) e non riesce a darsi pace visto che non capisce come mai questa meraviglia di uomo abbia scelto proprio lei (dopo tre pagine non lo capisco nemmeno io, sinceramente), visto che é grassa, brutta, grassa, sfigata, ha un neo sotto la bocca, é grassa...ho detto che é grassa?

Adesso, non é per fare la "magrista": chiunque mi conosce sa che sono la prima a tifare per un ideale di bellezza piú femminile e vero, con curve (ci ho scritto pure la tesi di laurea su quest'argomento). Peró accidenti, se sei soffri cosí tanto dell'essere grassa che questo rovina la tua vita sentimentale, per caritá di Dio vai in palestra. Almeno per risparmiarci il tuo manuale di auto-commiserazione.

...sempre che questo non sia un trucchetto di marketing per fare vendere libri. Hmm. Secondo me la vera Notaro assomiglia a Gisele.

E poi...non é che sono bacchettona. Peró insomma. Non voglio sapere cosa fai in bagno.

...e no, solo per info: noi donne non pensiamo tutte cosí.
Non so se ce la faccio a finirlo. Vi terró aggiornati.



I'm reading Autobiography of a Fat Bride by Laurie Notaro.

I don't know if I would recommend it to you.

If, like the book's main character-slash-author you love to wallow in self-pity and are a sucker for constant reassurance, then yes, this is probably the book for you. You'll love it, you'll laugh, and you'll finish it way quicker than I ever will.

But if, like me, you're sick of people complaining all day long, then you'll get the slight feeling that you kind of can't stand the main-character-slash-author about three pages into her neverending I am so ugly/fat/weird/fat/loser/fat...did I mention I was fat? monologue. To make a long story short, the book is about her meeting the man of her life and spending her entire wedding preparation period wondering why he's chosen her out of all women (after three pages I kind of wonder, too), being that she's such a fat weirdo.

I'm not one to be size-ist: anyone who knows me is well aware of the fact that I am the first one to root for a healthier body image (I even wrote my college thesis on it), but come on, woman. If your size bothers you so much that you can't even enjoy your love life, then get yourself a gym card. At least to save us your auto-commiseration manual.

As long as it's not all a clever marketing trick to sell more books. Hmmm. For all we know, the real Notaro looks like Gisele.

And, well, sorry, but some parts of it are just too crass. I don't need to know about your bathroom habits, thank you very much.

...and just for the record: all women do NOT think like this.

I don't know if I can handle finishing it. I'll keep you posted.

...e dai, Laurie. Non sei neanche cosí male.

...come on Laurie. You're not even that bad-looking.

Image: booksonthehouse.com