Friday, January 7, 2011

Au revoir, Isabelle

L'avete vista tutti sui cartelloni di Nolita, quella con la campagna "No Anorexia" di Oliviero Toscani. Qualcuno/a di voi avrà forse anche letto il suo libro, "La ragazza che non voleva crescere", quello che ho utilizzato come ricerca nella mia tesi, "La bellezza nuoce gravemente alla salute". Dopo di averlo letto, ho contattato Isabelle Caro su Facebook (nel mio francese poco più che scolastico), facendole i complimenti per un libro che mi ha colpita e i miei auguri per la sua lotta, una lotta che va avanti da tutta la vita. Isabelle aveva risposto, gentilissima, invitandomi a visitare il suo blog. Lei è rimasta con me, tornandomi spesso in mente, la ragazza che voleva vivere, come ha scritto Vanity Fair.

Ci ha lasciati, questa ragazza. Non c'è più. Una polmonite ha spento la sua vita a soli 28 anni.
Mi chiedo se sarà questo il momento, dopo le morti di Ana Carolina Reston, Luisel ed Eliana Ramos e altre giovanissime ragazze che hanno dato la loro vita in sacrificio all'anoressia, che il mondo della moda si prende le sue responsabilità. Certo, l'anoressia nasce nella mente, ma aggravare un disagio esistente con un modello di bellezza poco sano è criminale. Ed è ora che i colpevoli siano chiamati per nome. Facciamo tutti un proposito per il 2011: una bellezza nuova, sana e accessibile.

Nota per il sindaco Moratti che ha tolto dalla mia città i cartelloni di Toscani perchè "troppo scioccanti": caro Sindaco, meglio imporre agli stilisti di Milano l'utilizzo di modelle sane, over 16 e con un peso nella norma, invece che impedire al pubblico di vedere la realtà.


Maybe you've seen her in the Nolita "No Anorexia" ads by Oliviero Toscani. Maybe you've read her book, a sincere, open and gripping tale of a childhood interrupted, of a battle that never ended. After reading the book for my college thesis on beauty ideals in the fashion industry, I contacted Isabelle Caro on Facebook (in my schoolgirl French), complimenting her on her work. Isabelle replied, very kind, inviting me to visit her blog. She stayed on my mind, the girl who wanted to live, as Italian Vanity Fair wrote.

She's gone now. Pneumonia took her fragile life, at only 28 years old.
Maybe now will it's time, after the untimely deaths of Ana Carolina Reston, Luisel and Eliana Ramos, and many others, for the fashion industry to finally take responsibility. Obviously, anorexia is born in the mind. But aggravating an existing potential disease with beauty images that are sick is criminal. And it's time for those at fault to be called by name. Let's make a resolution for 2011: a new beauty, healthy and accessible.


6 comments:

  1. So sad she passed away, your post is very good and inspiring! Keep up the good work!

    xoxo

    www.afashionhouseofcards.blogspot.com

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  2. I am very intrigued to read the book. Bless her.

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  3. brava sascha! fai bene a dire la tua e a condividere il tuo pensiero che spero sia quello di gran parte di noi. spero che nel mondo della moda arrivi presto la consapevolezza che questo problema è reale e in parte alimentato dai modelli che propone...e che si faccia molto più che aderire alla "moda" delle plus size in un paio di servizi fotografici.

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  4. Så hemskt att se sånt... Är så stolt över att du kämpar för det som är rätt älskling"!

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  5. So sad that more lives have to end and still the fashion industry refuse to wake up! I hope the deaths of these women will not be in vain but that the designers, editors and all working in this industry will open their eyes and make a change..Soon!

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